Il racconto in prima persona di una sopravvissuta ad uno dei mali femminili più devastanti che decide, alla notizia del suo cancro, di trasformare questa esperienza in un progetto artistico corale. Un libro e un film documentario musicale autobiografico che prendono vita grazie alla composizione di una colonna sonora. Alessandra, avvocato e musicista, inizia così la sua “seconda vita” e, tra incontri ricchi di condivisione tra persone che hanno vissuto la stessa esperienza, e una frequente sofferenza fisica, riesce a realizzare quello che poteva sembrare impossibile: NOMA. Un progetto artistico che scaturisce dall’anima. Perché gli Artisti, come creatori di bellezza e di processi creativi vitali, operano in contrapposizione agli aspetti distruttivi della malattia.
Il racconto di momenti indimenticabili: agghiaccianti, perché legati al rischio del momento, meravigliosi perché, se lo si capisce, non si è soli di fronte a un dramma.
Nella riemersione dei ricordi familiari, che ci accompagnano a tratti, Alessandra evoca più volte la figura materna, vittima dello stesso male, e lancia un messaggio fortissimo che, anche da solo, può rappresentare l’intera storia, bisogna prevenire: “la consapevolezza e la cura del sé possono fare la differenza tra la vita e la morte”.